Il 25 luglio 2007 si è conclusa nella  cattedrale di Barletta 
                  l’Inchiesta diocesana per la causa di  beatificazione del Servo di Dio 
                    DON RUGGERO MARIA CAPUTO  
                
                   Il  25 luglio, appena trascorso, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Maggiore,  a Barletta, dopo la   Celebrazione dei Vespri solenni dell’apostolo Giacomo, si è  svolta la sessione di chiusura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e  la fama di santità del Servo di Dio don Ruggero Caputo (1907-1980). 
                    L’Inchiesta  Diocesana per la sua beatificazione e canonizzazione è stata avviata il 1° maggio  2006, in  seguito alle pressanti sollecitazioni del popolo di Dio, del clero diocesano e  delle numerosissime religiose e fedeli laici, figlie e figli spirituali del  Servo di Dio, il quale già quand’era in vita godeva di fama di santità. 
                    Durante  le novantasei sessioni processuali celebrate nell’arco di poco più di un anno,  il lavoro, come si può ben dedurre, è stato veramente immane perché si è  trattato di ascoltare pazientemente e con scrupolosità ottantacinque  testimoni presenti nel territorio o raggiunti, qualora questi avevano residenza  fuori Barletta. Si è trattato, inoltre, di rintracciare e reperire dai più  svariati archivi la numerosissima documentazione inerente  al Servo di Dio. 
                    Conclusasi  l’Inchiesta diocesana i relativi Atti sigillati (il cosiddetto Transunto)  saranno portati a Roma presso la   Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi,  affinché il Processo continui secondo le fasi stabilite  dalle norme canoniche, mentre gli Atti originali, ugualmente sigillati, saranno  custoditi presso l’Archivio della Curia arcivescovile di Barletta. 
                    Questo  avvenimento solenne si è svolto nello stesso giorno e nello stesso luogo in cui  settant’anni fa il giovane don Caputo, insieme ad altri tre amici della stessa  città, veniva ordinato sacerdote per l’imposizione delle  mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo mons. Giuseppe Maria Leo  (altri due concittadini furono ordinati nell’autunno dello stesso anno). Il  giorno seguente celebrava la prima Messa Solenne nella Basilica di San  Domenico, dove pronunciò il discorso di occasione il suo direttore spirituale,  il servo di Dio don Angelo Raffaele Dimiccoli. 
                    Il  programma del novello sacerdote lo troviamo fissato sul ricordino distribuito  per quella circostanza. Si tratta dello stesso che Gesù proclamò nella sinagoga  di Nazareth all’inizio del ministero pubblico: “Lo Spirito del Signore è sopra  di me; per questo mi ha mandato a sanare i contriti di cuore” (cfr Lc 4, 18). 
                    Nell’Enciclica Deus caritas est il Santo Padre  Benedetto XVI afferma che i santi “sono i veri  portatori di luce all’interno della storia,  perché sono uomini e donne di fede, di speranza  e di amore”.  
                  Questa  nuova tappa di don Caputo verso gli altari servirà a scoprire in tutta la sua  ricchezza la figura umana, cristiana e sacerdotale di questo umile e  appassionato discepolo di Cristo, provocando in noi una ulteriore sollecitazione  affinché, prendendolo come modello di vita evangelica, seguiamo con altrettanto  slancio il comune Maestro, nostra via, verità e vita. 
                  Don Sabino Lattanzio                 
                    Postulatore 
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