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 1987: Mons. Carata presiede la S. Messa in S. Filippo Neri, per il centenario della nascita del Servo di Dio |
Ricordando mons. Giuseppe Carata,
amico verace di don Raffaele
Il 25 gennaio scorso, nel silenzio della Villa San Giuseppe "Opera don Uva" di Bisceglie, è andato incontro a Cristo Buon Pastore Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Carata, dopo un lungo periodo di sofferenza e di purificazione. Il buon Padre, che ha retto la nostra Arcidiocesi per circa 26 anni - dal 1965 come Ausiliare, dal 1971 come Ordinario - ha sempre preso a cuore la causa di Mons. Dimiccoli.
Stralciamo alcuni ricordi personali dalla sua deposizione processuale dell’8 giugno 1996:
"Ho conosciuto il Servo di Dio, Mons. Raffaele Dimiccoli, del benemerito clero dell’Archidiocesi di Barletta-Nazareth, di cui sono stato per grazia di Dio Vicario Generale e poi Arcivescovo, fin dal 1930, anno in cui entrai presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Qui ebbi la grazia di affiancarmi a tanti amici di studio barlettani, di cui molti erano figli spirituali del Servo di Dio, quali don Ruggero Caputo, don Ruggiero Lamacchia, don Vincenzo Frezza, don Francesco Spinazzola. |
Man mano che stringevo l’amicizia, andavo apprendendo le virtù del loro "Direttore", fondatore del "Nuovo Oratorio San Filippo Neri" in Barletta, cenacolo di quella città per le tante vocazioni che la sua santità di vita e il suo costante lavoro andavano suscitando. [É] Cominciai così già da allora ad apprezzarlo. Ogni qualvolta il Servo di Dio veniva a Molfetta per incontrare e intrattenersi con giovialità e premure di padre con i suoi seminaristi, mi sembrava di vedere San Giovanni Bosco tra i giovani di Valdocco. [...]
Ma la stima e l’ammirazione crebbe maggiormente in altre circostanze consentitemi dalla mia lunga permanenza presso il medesimo Seminario, dove ho ricoperto diverse cariche fino alla delicata responsabilità di Rettore. Sporadicamente ritornava in Seminario per visitare i suoi discepoli che di volta in volta si succedevano e incontrandolo mi convincevo sempre più di essere di fronte ad un uomo di Dio, un asceta: umile, modesto, compito, dal sorriso abbozzato. Il contatto con la sua persona infondeva tanta pace da farmi dire tra me e me: "Questo è il modello di prete per i miei seminaristi!". Ricordo che anche il mio predecessore, il futuro Card. Corrado Ursi, lo stimava tantissimo. [...]
Nel 1965, nominato Ausiliare dell’Archidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, mi sentii in famiglia, ritrovandomi tra i tanti amici di studio e tra molti dei miei alunni di Seminario. Nel corso dei miei 26 anni di ministero episcopale nella diletta Archidiocesi, ho raccolto la sua fama di santità dalla viva voce del popolo di Dio e del Clero. [...]
Posso attestare che la santità di vita dei miei sacerdoti e il fervore tuttora esistente nella città di Barletta, sempre prima in tutta l’Archidiocesi nelle diverse iniziative, lo si deve attribuire all’azione del Servo di Dio che, a distanza di anni, ancora esercita un’influenza benefica sull’intera città.
I miei predecessori hanno grandemente stimato Mons. Dimiccoli: da Mons. Giuseppe Maria Leo fino a Mons. Reginaldo Maria Addazi che lo volle suo Vicario per l’Archidiocesi di Barletta. Per questo più volte ho caldeggiato che si desse inizio alla Causa di Canonizzazione di Mons. Dimiccoli e oggi godo che questo mio sogno è divenuto realtà. "Deo gratias et Mariae!". [...]
Che Don Raffaele, tra i primi fondatori di Oratori in Puglia, apostolo dei piccoli e della gioventù, sollievo dei poveri, forte innamorato dell’Eucaristia e di Maria Santissima, nostra dolcissima Madre, promotore di vocazioni sacerdotali e religiose, sostegno delle famiglie, possa raggiungere quanto prima gli onori degli altari." |
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