“Un cordiale saluto ai dirigenti, ai medici, ai docenti, agli alunni della Scuola infermieri professionali 
                    ed ai malati dell’Ospedale Civile di Barletta, venuti per benedire la prima pietra della nuova 
                    sede ospedaliera dedicata 
                    al Servo di Dio mons. 
                    Raffaele Dimiccoli, esprimendo 
                    vivo compiacimento 
                    per l’iniziativa, insieme 
                    con l’augurio che la nuova 
                    struttura sanitaria possa 
                    essere all’avanguardia 
                    per l’efficienza e per l’afflato 
                    umano e cristiano”.
                    (dal discorso del Santo Padre, 
                    Giovanni Paolo II, ai 
                    trecento pellegrini provenienti 
                    da Barletta per 
                    l’Udienza generale di 
                    mercoledì 10 dicembre 
                  1997).
                  Dalla cronaca…
                  Il 19 ottobre 1997 il cardinale Salvatore Pappalardo, alla presenza delle autorità civili, 
                    religiose, medico-sanitarie e di migliaia di fedeli, benedice la Cappella ricavata nel pian terreno 
                    della casa natale del Servo di Dio mons. Angelo Raffaele Dimiccoli, stabile donato dallo stesso 
                    Servo di Dio all’Ospedale Civile di Barletta. Per questa circostanza il Direttore Generale 
                    dell’ASL, prof. Pierantonio Susca, a nome dell’intera Amministrazione Ospedaliera, annuncia 
                  che il Nuovo Ospedale Civile sarebbe stato intitolato a mons. Dimiccoli.
                  Un sogno divenuto realtà
                  Finalmente con il trasferimento di 
                    tutti i reparti della vecchia struttura, 
                    l’Ospedale Civile di Barletta, 
                    intitolato al Servo di Dio mons. 
                    Angelo Raffaele Dimiccoli, è ormai 
                    operante. Si è trattato di un 
                    avvenimento grandemente atteso 
                    da tutti e ricco di emozioni. L’opinione 
                    pubblica ben ricorda gli impegni 
                    presi sin dal 1996 dalla Direzione 
                    Generale dell’AUSL/2, 
                    facendosi voce del consenso unanime 
                    dei cittadini, affinché il nuovo 
                    ospedale fosse intitolato al Servo 
                    di Dio.
                    È ormai storica la data del 19 
                    ottobre 1997 allorquando, alla presenza 
                    del cardinale Salvatore Pappalardo 
                  e di una straripante marea di cittadini, che assiepava gli spazi antistanti 
                  del vecchio Ospedale “Umberto I”, 
                  il Direttore Generale del tempo, a nome dell’intera 
                  Amministrazione Ospedaliera locale, 
                  comunicò la decisione di intitolare il 
                  nuovo Ospedale al grande benefattore 
                  mons. Dimiccoli che, come ultima volontà 
                  testamentaria, aveva donato al suddetto nosocomio 
                  l’intero palazzo di famiglia. Tale 
                  decisione venne suggellata in Vaticano il 10 
                  dicembre dello stesso anno, con la benedizione 
                  della prima pietra del nuovo Presidio 
                  Ospedaliero “mons. Dimiccoli” da parte 
                  del Santo Padre Giovanni Paolo II, alla 
                  presenza di centinaia di fedeli, del clero diocesano, 
                  di Prelati e delle autorità civili e ospedaliere 
                  e degli operatori medico-sanitari.
                  È ancora radicata, in diverse generazioni 
                  di barlettani, il ricordo del diuturno e disinteressato 
                  lavoro speso dal Servo di Dio 
                  a favore degli ammalati, dei poveri, dei piccoli e della gioventù, 
                  per i quali si spogliò 
                  anche dei beni 
                  di sua proprietà.
                  Egli, infatti, si preoccupò 
                  non solo di 
                  portare Dio ai fratelli, 
                  ma si fece carico 
                  dei loro problemi 
                  e delle loro necessità, 
                  contribuendo a 
                  risanare piaghe sociali 
                  che abbracciano 
                  il lungo periodo 
                  storico, a cavallo 
                  delle due Guerre 
                  Mondiali. Le sue 
                  Opere religiose e 
                  socio-educative dislocate 
                  nei diversi 
                  quartieri della città, a 
                  partire dal Rione Maranco, al Rione San Nicola, 
                  al Rione Medaglie d’Oro e Borgovilla-Tempio, sono la testimonianza vivente della 
                  sua instancabile e disinteressata carità sacerdotale.
                  Siamo grati alle autorità civili e sanitarie, 
                  in particolar modo al dott. Giovan Battista 
                  Pentassuglia, attuale Direttore Generale 
                  dell’AUSL/2, per l’impegno profuso 
                  affinché quest’Opera fosse intestata a mons. 
                  Dimiccoli, icona vivente di Cristo, Buon Samaritano.
                  Il Servo di Dio vegli sui nostri ammalati 
                  e interceda per la salute del corpo e dello 
                  spirito di quanti ricorreranno a lui.
                  Giovan Battista Pichierri
                    arcivescovo