Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie  
Dio e i Fratelli
Periodico di informazione sulla Causa di Canonizzazione del Servo di Dio sac. Raffaele Dimiccoli
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Santa Chiara in adorazione dinanzi al Verbo incarnato - Chiesa di S. Giovanni di Dio, Barletta

Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra della morte e spezzò le loro catene” (Sal 106, 14)

La fede proietta gli uomini di ogni tempo a vivere sempre con ottimismo, a non arrendersi mai. Certo, non viene affatto da sorridere di fronte a tutta la sofferenza, il dolore, il materialismo, l’egoismo e la discordia dissemina-te- nel mondo; tuttavia il Servo di Dio don Raffaele Dimiccoli, nostro compagno di viaggio, si affaccia su di noi dal cielo e, con il sorriso fiducioso che traspare dal suo proverbiale volto sereno, ci invita ad avere mente e cuore verso il Germoglio di speranza che sta spuntando, presentandoci l’unica vera soluzione: Gesù! Puntando lo sguardo su di Lui potremo invertire la marcia di questa storia che sembra risucchiata verso il basso.-
“ Sappi seguire Gesù che cammina avanti, anche se non ce la facessi, anche zoppicando - scriverà il Servo di Dio, nel marzo 1951, ad una sua figlia spirituale -; Egli voltandosi indietro ti sorriderà e sorriderà al sospiro e al lamento della stanchezza….Lo sentirai Maestro, amico, fratello, sposo ed anche dolce correttore - affermerà nell’agosto 1932 -: tu guardalo in faccia, non ti

vergognare di Lui, lascialo libero nell’insegnarti ed anche nel correggerti: è Amore, è la via dell’amore”. Per questo soleva dire ai suoi fedeli: “Come possiamo separarci da Cristo, al sol pensiero di quanto ci ama?”.
Alla luce di Gesù e per Gesù don Raffaele Dimiccoli ha rinunciato ad ogni avere per ricevere in cambio la vera ricchezza, cioè la gioia di donarsi ai fratelli, amando gli ultimi come primi. Questa è la vera gioia che scaturisce dal Natale del Redentore.
Auguriamo a tutti gli amici di don Raffaele lo stesso grande privilegio, quello, cioè, di riporre il proprio apparente ed effimero “tutto” nella misericordiosa onnipotenza di Gesù, perché lo possa trasformare in infiniti miracoli d’amore.
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